Dopo 8 mesi di Guerra siamo di nuovo qui a manifestare per la pace; in realtà siamo sempre stati in piazza, perché ogni sabato da quel 24 febbraio abbiamo testimoniato il nostro no alla Guerra.
Ma oggi siamo preoccupati dalla continua escalation della Guerra, dalla mancanza di una volontà di arrivare a far tacere le armi, il volere una vittoria militare che porterà, se perseguita fino in fondo, alla Guerra nucleare la quale tutti sanno, anche se fanno finta di niente, che porterà a un immenso massacro planetario.
Il coordinamento AGiTe ha indetto questa manifestazione a cui hanno aderito 33 associazioni, in risposta ad un appello della coalizione Europe for Peace per organizzare 3 giorni di mobilitazioni locali il 21,22,23 ottobre e per una manifestazione nazionale per il 5 novembre.
Abbiamo elaborato alcuni punti chiave, in cui tutti ci ritroviamo, sono il nostro comune denominatore:
Innanzitutto la ferma condanna dell’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia di Putin:
- non c’è alcuna giustificazione alla sua decisione di invadere un Paese libero e sovrano che ha tutto il diritto di mantenere la sua indipendenza e decider autonomamente del suo future; siamo quelli del NO alla Guerra senza se e senza ma, e dunque siamo contro l’invasione dell’Ucraina senza se e senza ma.
- le guerre hanno sempre qualcuno che le iniziate e qualcun altro che le ha continuate. Per noi dal 24 febbraio la priorità è fermare la guerra. E questa può essere fermata con uno sforzo diplomatico. Pretendere di vincere sia da parte russa che da parte ucraina non può che portare a sempre maggiori lutti. Ma non ci sono solo l’Ucraina e la Russia tra i protagonisti di questo conflitto; ci sono gli Stati Uniti, c’è la Nato intera, c’è l’Europa, che anziché cercare i modi per fermare il conflitto, si stanno adoperando per esacerbarlo. Siamo al confronto tra le due superpotenze nucleari. Putin ha più volte minacciato l’uso di armi atomiche, a cui la Nato ha già detto che risponderà distruggendo ogni soldato russo in Ucraina; ma se Putin per non perdere terreno in Ucraina è disposto ad usare l’arma atomica cosa farà di fronte al rischio di perdere tutto l’esercito? Userà una flotta di armi atomiche contro l’Europa e a quel punto sarà la Guerra nucleare totale. Non dobbiamo giungere a quel punto. Per questo si devono riaprire le trattative, e l’ONU dovrebbe riprendere l’iniziativa convocando una conferenza di pace.
- Il minacciato, e probabile, se non si ferma in tempo questa Guerra, uso delle armi nucleari dimostra che un mondo pieno di armi nucleari è un luogo estremamente pericoloso, come abbiamo detto da tempo, come hanno detto 122 Paesi dell’ONU che hanno approvato il 7 luglio 2017 il Trattato di proibizione delle armi nucleari. E questo Trattato è entrato in vigore il 22 gennaio 2021. Ora chi è nell’illegalità sono gli Stati che possiedono armi nucleari, Russia e Stati Uniti in testa, e I loro alleati che le ospitano sul proprio territorio, come l’Italia, rendendo il nostro Paese un bersaglio privilegiato. Dunque non ci stancheremo di dire “Italia ripensaci” e firma il Trattato.
- Alla Guerra c’è chi si oppone anche nei Paesi belligeranti. Noi sosteniamo tutti costoro, gli obiettori e disertori (per noi sono eroi) soprattutto russi, che sottraggono uomini agli aggressori, ma anche ucraini, che eroicamente, sfidando il carcere e l’esecrazione di un’opinione pubblica educate a vedere solo nelle armi la possibilità di resistenza, mostrano un’alternativa alla resistenza armata, e bielorussi, il cui Paese fa finta di non essere coinvolto, ma è pienamente corresponsabile dell’invasione, e a rischio di coinvolgimento diretto da un momento all’altro. Il MIR internazionale, la War Resisters’ International hanno costituito una rete internazionale per il supporto, l’assistenza, l’aiuto agli obbiettori russi ucraini e bielorussi; invece I “campioni del mondo libero” Finlandia e Polonia respingono alle frontiere I russi che scappano quando dovrebbero accoglierli a braccia aperte. Noi chiediamo, anche con una petizione al consiglio europeo che si offra loro asilo politico senza indugio.
Continuiamo il nostro impegno, perché il popolo della pace deve farsi vedere, sentire, rompere il muro del silenzio che quasi tutti I mezzi di comunicazione stanno costruendo attorno a loro. Qualcuno ci ha detto che è ora di “fare chiasso”. E dunque facciamo sentire la nostra voce, sosteniamo l’unica autorità mondiale che si sta battendo per un negoziato che ponga fine alla Guerra, il Papa, chiediamo cessate il fuoco subito
Questo articolo è stato pubblicato sul sito del centro Sereno regis