(Qui l'intervento originale a cui questa è una risposta)
caro raniero,
anche se non mi conosci sono un tuo estimatore da lunga data, seguo sempre con interesse i tuoi interventi sempre lucidi e puntuali e spesso mi trovo in pieno accordo, ma stavolta, mi dispiace, ma proprio non ci siamo.
Tu parli di ravvedimento operoso; questo è uno strumento grazie al quale il contribuente cerca, pagando subito, di evitare di dover pagare più avanti una multa salata: non ha nulla, intendiamoci, a che vedere col ravvedimento "morale". Anche in questo caso l'allegra compagnia Salvini-Di Maio si è resa conto del madornale errore commesso ed è corsa ai ripari per evitare di pagare prezzi salati più avanti. E' mia convinzione che il ravvedimento sia avvenuto proprio perché questi coraggiosi combattenti che dicevano di dare l'assalto all'Europa, spezzare le reni alla Germania, mettersi contro i mercati ecc. al primo "starnuto" del famigerato spread si son fatti prendere dal panico. Hanno avuto paura che le cose si stessero facendo tremendamente serie, ed andare ad una campagna elettorale in questa situazione poteva essere molto pericoloso; dunque anche qui non c'è nessuna rivolta contro la finanza, siamo ben lontani da quel cercare di rimettere la politica sopra l'economia di cui tu parli, e che condivido pienamente.
Mattarella ha esercitato un potere che gli è garantito dalla Costituzione, che i suoi predecessori hanno esercitato numerose volte, la novità era che in tutta la storia repubblicana i presidenti incaricati hanno sempre accettato di discutere la lista coi ministri, per la prima volta abbiamo assistito ad un diktat, non del presidente incaricato, ma dei capipartito. Non Mattarella ha impedito la formazione del governo ma Salvini e Di Maio si sono rifiutati di formare il governo. Se avessero fatto domenica scorsa quel che poi han fatto dopo, risparmiandoci questo teatrino che ci ha coperto di ridicolo di fronte al mondo intero, il governo sarebbe partito tranquillamente.
Ma il punto che secondo me è più importante e drammatico è il carattere eversivo di questo governo. L'ideologia di fondo, il marchio di fabbrica è quello leghista, di una concezione che costruendo sulle paure, artatamente esagerate, della gente, insegue un nazionalismo pericoloso, rompe il principio di solidarietà, combatte l'Europa non per renderla più democratica, ma per romperla trasformandola in un insieme di nazioni sovrane in lotta tra loro, uno scenario da paura, perché questa era la condizione dell'Europa tra Ottocento e Novecento, e cosa si genera da quell'humus l'abbiamo già visto.
Non serve ribattere che è l'attuale classe politica che guida l'UE a rendere le cose difficili, favorire la rabbia della gente, negare spazio alla politica vera, alta. Tutto ciò è verissimo, ma il rimedio non può essere peggiore del male.
Non vedo perché aspettare a dare un giudizio, cosa intendono fare l'hanno detto e scritto con chiarezza. Dobbiamo invece cercare di capire perché il clima culturale tra la gente si è così deteriorato, perché manca una visione che critichi il sistema per migliorarlo, renderlo più e non meno solidale. Ma non possiamo sdoganare il pensiero xenofobo e securitario, solo perché ci illudiamo che strada facendo saranno un pò meno rudi di quel che finora han proclamato.
Quanto al M5S anch'io, pur non avendolo mai votato, mi ero illuso che potesse portare una ventata di genuinità e di cambiamento, potesse essere lo strumento attraverso cui una nuova politica, vicina ai bisogni degli ultimi e dei penultimi potesse farsi strada. Dobbiamo ammettere la delusione, forse già prevedibile dai pessimi inizi: sui "vaffa" non si costruisce niente.
Invece che attendere che i disastri annunciati nel programma si avverino, dobbiamo iniziare sin d'ora a ripensare ad una opposizione, giacché questa non sarà certo data da un PD in liquefazione responsabile almeno al 50% del disastroso esito attuale. Dobbiamo ricostruire una cultura prima ed una politica che metta la solidarietà tra le persone, la giustizia sociale, la pace e la salvaguardia dell'ambiente (di questo nessuno parla più da un pezzo) come i suoi principali obbiettivi.
Riuscire a costruire una alternativa che dia ai milioni di elettori ex di sinistra che si sono rivolti ai 5stelle la possibilità di essere meglio rappresentati.
Paolo Candelari