Non in altro modo si potrebbe definire il blocco israeliano della flotilla, in acque internazionali, il sequestro delle barche e degli aiuti umanitari destinati ai gazawi.
Così si comportano i pirati, non i rappresentanti di uno stato membro dell’Onu.
Trai delitti perpetrati da Israele in questi tempi, certo questo è ben poca cosa, ma tutto è finalizzato allo scopo di affamare una intera popolazione, ucciderne o procurarne la morte buona parte dei componenti e cacciare via i sopravvissuti. Per cui anche questo atto di pirateria si inserisce nel piano di sterminio dei palestinesi in atto.
Un atto di pirateria del genere, secondo le leggi e le deliberazioni delle Nazioni Unite, potrebbe essere configurato anche come atto di guerra contro gli Stati di cui le varie imbarcazioni della flotilla battono bandiera.
Leggo di richiamo degli ambasciatori da parte di Spagna, Colombia, proteste di Turchia, Irland, Norvegia; è ancora poco, bisognerebbe chiedere la convocazione del consiglio di sicurezza, ma almeno è qualcosa; il nostro governo si limita a concordare con i “pirati” un trattamento “umano” per i propri cittadini; è una semicollaborazione con gli aggressori; almeno un richiamo al rispetto del diritto internazionale con minaccia di stracciare collaborazioni soprattutto militari!
LA flotilla sta eseguendo una importante azione nonviolenta; sostenere queste azioni, far sì che possano essere efficaci, sarebbe il modo migliore per combattere violenza e terrorismo e favorire un clima di pace.
La loro azione rimarrà negli annali di storia, ma non è finita, come qualcuno ha frettolosamente commentato, così come la marcia del sale non finì nel momento in cui Gandhi arrivò sulle coste del mare, né il movimento per i diritti vili di MLKing finì con l’arresto di Rosa Park.
Questo è l’inizio di una nuova storia in cui tutti dobbiamo essere protagonisti.
Dopo tante notizie ed episodi e discorsi di guerra una notizia di nonviolenza!
PS spero che questa storia di nonviolenza non venga guastata da qualche idiota che pensa che spaccare tutto o giocare alla guerrilla con la polizia possa aiutare in qualche modo i palestinesi. Non diamo nessun appiglio alla destra per sviare il discorso