sabato 8 aprile 2023

Meditazione su Pasqua 2023

 

Scrivo queste mie riflessioni di ritorno dalla Via Crucis per le vie cittadine, nella notte più buia della storia umana: pare tutto finito, la buona novella sembra ormai un ricordo, una pia illusione, una delle tante che gli uomini si sono creati per aggrapparsi ad una speranza, anch’essa vinta dalla violenza, dalla sopraffazione; il giusto è stato condannato a morte, ad una morte atroce, come tanti anche oggi, in ogni parte del mondo; le forze cieche di una natura crudele hanno distrutto Colui per il quale il mondo è stato creato, come ci ricorderà dopo san Paolo. L’amore sconfitto dall’odio, il bene dal male.

Molti avevano creduto che si potesse vivere in un modo diverso, han creduto alla profonda verità delle beatitudini del discorso della montagna; ora sono dispersi, delusi, impauriti, il loro maestro un cadavere chiuso nel sepolcro. E su questo una pietra sigillata è stata posta. Così si concludeva il Vangelo della Passione letto domenica scorsa.

E come non fermarsi qui; come non sfuggire alla sensazione che il mondo sia in questa tenebra: guerre, violenze, malattie, disuguaglianze, tutta la sofferenza umana che può benissimo riconoscersi nella vicenda del Gesù del Venerdì Santo.

Ma il racconto, quel vangelo che domenica si è fermato su quella pietra chiusa e sigillata, continua e domani ci racconterà come quella pietra è stata rovesciata, e con essa il male, la morte destinati ad essere alla fine sconfitti.

Già, ma oggi che viviamo il Venerdì Santo, riusciamo a crederci?

Riusciamo a riconoscerci nel Cristo risorto?

Per me è la speranza che mi tiene in vita, già adesso, che mi spinge a lottare per un mondo giusto, senza guerra, che mi impedisce di cadere nella disperazione, che mi assicura che il (troppo piccolo) amore che riesco a dare ai miei cari, ai miei familiari, alle persone con cui condivido o ho condiviso momenti belli ed altri meno belli, non andrà perso, non finirà un giorno, chiuso in un sepolcro sigillato da una pietra, anche se questo è un passaggio che bisognerà fare.

Perché la Pasqua è questo: la certezza che la vita, l’amore trionferanno, che hanno già iniziato a trionfare, perché Gesù è risorto, è un fatto storico, accaduto più o meno 1990 anni fa.

Umanamente anch’io ho i miei momenti di depressione, ma la fede che da questo giorno di Pasqua scaturisce alla fine è riuscita sempre a prevalere.

Come vorrei condividerla con tutti!

Almeno domani, lasciatemela gridare.

Buona Pasqua a tutti

1 commento:

Anonimo ha detto...

È vero Paolo, come è risorto Gesù possiamo risorgere anche noi con lui. Bellissima riflessione !!!